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Di Admin (del 24/06/2009 @ 00:20:33, in Corsi, linkato 25435 volte)
La Biblioteca - Circolo Culturale “Oscar Franceschini” di Brugnetto ospiterà nella propria sede, dal 1° al 10 giugno, la mostra fotografica “Rivelazioni” dell’artista Natalina Magi. |
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Si tratta di una serie di fotografie che l’artista, nata a Brugnetto ed ora ritornata dopo alcuni anni, ha realizzato in alcune località italiane dove ha viaggiato o vissuto: Reggio Emilia, Napoli, Ischia, Procida. In alcune foto sono ritratti anche particolari della campagna e del mare di Senigallia.
Secondo Natalina Magi "è una ricerca soprattutto spirituale. Cerco verità e bellezza nella trasparenza di una foglia d’autunno, nella forma perfetta di una chiocciola sulla spiaggia, nella consistenza di un vecchio tronco d’albero e anche in altre suggenti forme della realtà. Alcune volte, fa la sua comparsa l’anima di una persona, l’emozione di un evento e l’essenza vitale di un oggetto. Sono queste le “Rivelazioni” cui aspira il mio lavoro".
Si tratta di particolari esaltati da luce, forma e colore che normalmente il nostro occhi non riesce a percepire. La mostra resterà aperta, presso la sede del Circolo in via Antonelli a Brugnetto, il sabato e la domenica dalle 17 alle 22.30; tutte le sere dalle 21 alle 22.30; i pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30.
L’inaugurazione sarà venerdì 1° giugno alle 21. In questa occasione verrà proposto un concerto “Salotto musicale” del Maestro Andrea Zepponi intitolato “Il clavicembalo nel ‘700”.
(da Vivere Senigallia del 28 maggio 2007)
Di Admin (del 31/05/2009 @ 23:32:29, in Eventi, linkato 30452 volte)
Il corso si è tenuto nei mesi di aprile e maggio 2009. Scarica il volantino della manifestazione.
Di Admin (del 21/08/2008 @ 22:23:01, in Gite, linkato 5305 volte)
test per vedere se funziona antispam.
Di Admin (del 04/05/2007 @ 00:11:15, in Genitori, linkato 280179 volte)
Si è concluso venerdì scorso a Brugnetto il ciclo di incontri “Per saperne di più” promosso dalla Biblioteca – Circolo Culturale “Oscar Franceschini” di Brugnetto. |
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L’edizione di quest’anno ha approfondito il tema dell’educazione: “Genitori, il mestiere più difficile. Tra permessi e libertà”. L’ultimo incontro, tenuto dal professor Domenico Bartolini corrispondente del Messaggero e di Rai Marche, aveva come tema: “La vita non è un click: realtà o reality?”.
Il professor Bartolini ha approfondito la sua riflessione sul rapporto genitori, figli, televisione ed internet. Dopo aver affermato che lui in famiglia non ha mai avuto un televisore, per cui i suoi figli sono cresciuti senza questo strumento, ha fatto una riflessione: la televisione dovrebbe servire per informare, far conoscere, comunicare. Ma assieme alla televisione è cresciuto un mito: per affrontare la vita occorre un elevato livello di informazioni. In realtà per stare davanti al televisore occorre avere capacità di significato, di dare senso, di dare ragione. Queste cose non si apprendono da internet o dai programmi televisivi stessi, ma nel rapporto tra persone, nella famiglia. Solo dentro un rapporto educativo con i genitori i figli possono imparare il loro approccio con i media. Quel che educa è la persona, non lo schermo. Se non c’è un rapporto interpersonale, gli strumenti non educano. Anzi, nella maggior parte dei casi sono devastanti, perché l’immagine è micidiale, può far fuori tante ragioni e valori che i genitori a fatica cercano di comunicare.
Per questo i piccoli davanti al televisore non vanno lasciati soli. Più in famiglia entrano queste “agenzie educative” come i reality o i telefilms, e più i figli vanno affiancati. Per esempio – ha continuato Bartolini-, il problema di internet non è semplicemente la pornografia dilagante, ma il fatto che si trova di tutto ed il contrario di tutto. I figli ci vanno, se non a casa a scuola. Ma da dove deducono i criteri per valutare quello che vedono? Solo dalla testimonianza viva dei genitori. Questo mette al riparo le menti dei ragazzi dalle incursioni della tv e di internet. Purtroppo i programmi televisivi o i giornali sono fatti così come noi utenti li vogliamo. Nei convegni pubblici, i direttori parlano di etica dell’informazione o di privacy. Ma in realtà il giornale o il programma televisivo è un prodotto da vendere e va assecondato il gusto del consumatore. Per questo, nella maggior parte dei casi, troviamo scarsi contenuti educativi.
Dunque, vedere la tv si può, ma come e quante ore? Per il professor Bartolini, la tv ai piccoli va data in dosi omeopatiche. Anzi meno ne vedono e meglio è. C’è un altro mito: vederla insieme genitori e figli. Può andare bene, ma ci sono programmi che è bene non vedere ugualmente. Il linguaggio delle immagini a volte è devastante e il genitore non riesce a rieducare nemmeno parlandone con il figlio. Pensiamo a certe trasmissioni in cui il protagonista ha due o più mogli. Non si capisce quante donne ama, chi è il marito ecc… c’è una vera confusione dei ruoli. Non si tratta certo di essere moralisti o bacchettoni.
Sempre sull’uso delle televisione: non è necessario santificare il dopocena con la tv. Non è educativo per il ritmo frenetico che la tv impone alla vita. A volte non è preoccupante quello che c’è, ma “come”. Anche internet ha un ritmo incalzante. Non si tratta di criminalizzare, ma ci sono dei limiti: nel rapporto con i figli occorre avere il coraggio di dire anche di “no”. Se l’educazione è un rapporto, c’è bisogno di una fermezza ragionevole e motivata. Ci deve essere lo spazio della fermezza e del “no”. L’educazione è un rapporto e oggi deve essere ancor più vivo, perché i media oggi sono insistenti, invasivi e condizionanti. Solo un rapporto educativo vivo e vitale tra genitori e figli, questi ultimi non saranno condizionati e determinati dalla moda, dal gergo o dal vestiario.
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